martedì 29 luglio 2008

Normale?

Dicesi "Normale" tutto ciò che si riferisce ad una norma o regola di carattere descrittivo o prescrittivo a cui si fa riferimento per disporre di un criterio di giudizio, di valutazione o di comprensione. Ma come, chi o cosa decide le norme che faranno poi da paradigma di riferimento? La logica? No altrimenti si avviterebbe su se stessa visto che la logica per essere tale deve procedere secondo regole già prestabilite. Le persone? Forse ma sarebbe altrettanto complesso visto che le persone sono fatte di esperienza, vissuti, storia, contesti in cui sono immersi e tanto altro, e ognuno di questi fattori risulta diverso da persona a persona garantendo l’unicità di ogni individuo. A questo punto non si può andare avanti, perché ci imbattiamo nell’unicità che ahimè introduce il concetto di diversità e che fa da traino a quello di ricchezza, di prospettiva, di libertà e di rispetto per l’altro, in qualsiasi modo esso sia fatto. Senza correre il rischio di annoiare con discorsi simil filosofici di stampo post moderno, diciamo che Second Life dà ad ognuno la splendida opportunità di entrare in relazione con l’altro diverso da sé, condizione senza la quale non sarebbe concesso comprendere o condividere e ancor di più conoscersi. Buona seconda vita dalla redazione di CRASHINews

lunedì 14 luglio 2008

Interoperabilità

Google lancia Lively, il proprio servizio di mondo virtuale. La Linden lab risponde ufficializzando l’interoperabilità nata dalla collaborazione con la IBM.
Così forse il vostro avatar potrà sbarcare proprio su Lively o su There.com o sull’italiana Cyberlandia.
Forse il vostro avatar non avrà più confini di script, prim o linden dollars. Forse ritornerà a digitare su un altro metamondo un nuovo esperanto testuale.
Forse dobbiamo ancora esplorare questo universo sintetico prima di poter apprezzare la libertà di una migrazione virtuale tra mondi.
Perché mentre ci preoccupiamo di blindare i marchi dei nostri prodotti per non perdere il business, dimentichiamo lo spirito dell’open source.
Come dimentichiamo l’italiana Cyberlandia, progetto collaborativo basato su un social network.
Collaborazione, rete, società e poi, forse, interoperabilità.

Innamorarsi in Second Life

Tutti lo sanno ma nessuno ne parla. Ci riferiamo all’innamorarsi in second life.
Solo questa frase darebbe vita a numerosi blog tendenti a criticare chi si lascia trasportare dai sentimenti e accusandoli di voler solo fuggire dalla realtà. E in effetti questo tipo di siti sono in aumento. Ma ciò che pare sfuggire agli ipercritici del flirt virtuale è che il metaverso è sempre e comunque uno strumento di socializzazione, di incontro e di conoscenza. Se ricevessimo un linden dollar per ogni fugace attimo di passione su Second Life, molti di noi sarebbero già ricchi!
Ogni IM o log porta con sé informazioni su chi li scrive e, chi legge, ha la straordinaria e asincrona possibilità di interpretare, approfondire, chiedere chiarimenti e, infine, rispondere. La scrittura è infatti una costruzione linguistica attraverso cui l’essere umano può non solo comunicare, ma anche raccontarsi. E oggi in SL, è possibile anche parlarsi grazie al voice. E’ dunque così diverso conoscersi in un bar o, per i tradizionalisti, tra gli scaffali di un supermercato, rispetto ad una piattaforma digitale? Siamo così avversi al cambiamento? Eppure c’è chi si incontra in treno chattando via bluetooth con il telefonino! Ed è meno reale?
Forse non è importante il come o il dove ci si conosce, forse l’importante è farlo.
Se poi qualcuno preferisce evitare la conoscenza real fatta di cieli che non si possono modificare con l’edit… beh che se la godano! Noi di crashinews non possiamo che augurarvi felice seconda vita.

Interrogarsi su ciò che facciamo...

Conferenze sui blog, sulla comunicazione, sul web due punto zero, convegni sull'arte.
Persone, dotate di autorevolezza, che hanno scritto libri, articoli, che hanno studiato il fenomeno, anche attraverso i blog.
Personaggi che hanno aperto blog anche solo per raccontare che cosa hanno mangiato a cena o per farci sapere che sono ormai dei VIP nel metaverso.
Qualcuno ha detto che i blog stanno a second life come i giornali alla real life.
Qualcun altro si interroga sulla quotazione delle proprie opere d'arte.
Altri puntano a commercializzare i prodotti di second life fuori.
Forse troppi aspetti vengono dati per scontati, forse non ci si interroga abbastanza sul senso dell'arte, degli eventi, forse non siamo pronti ad affrontare il futuro, fatto di universi paralleli collegati tra loro.
Tanti forse , troppi, forse per un mondo sintetico.
Ma interrogarsi sul senso di quello che facciamo non è sintetico.